Il ruolo dell’Oss nell’assistenza alle persone con disturbi mentali
Qual è il ruolo dell’Oss nell’assistenza alle persone con disturbi mentali?
Sappiamo che l’Oss lavora a stretto contatto con il paziente, e capita che il soggetto non sia affetto solo da patologie fisiche ma anche da patologie mentali.
Uno dei compiti fondamentali dell’Oss è osservare il paziente, rilevare le sue risposte, raccogliere le informazioni in modo da assicurarne il benessere.
Il paziente non ha necessità solo di cure fisiche ma si deve tener conto anche dell’aspetto psicologico, l’Oss deve instaurare un rapporto con queste persone, sopratutto se hanno disturbi mentali.
Tra le competenze dell’Operatore Socio Sanitario non c’è solo dunque conoscere le tecniche di intervento delle patologie fisiche, ma anche di quelle psichiche e sociali.
L’operatore deve pertanto saper sviluppare le sue capacità di accoglienza, sostegno e comprensione.
Di chi si occupa l’OSS e quali sono le sue competenze?
Le persone di cui si prende cura l’OSS sono:
• persone adulte con handicap gravi o con sofferenza psichica e/o precedente di malattia mentale
• persone anziane
• nuclei familiari con persone a rischio o con portatori di handicap fisici e/o psichici; minori allontanati dalla famiglia e collocati in strutture residenziali (comunità- alloggio; istituti ecc.)
Le competenze dell’Oss sono:
• organizzazione del lavoro
• intervento sull’ambiente di vita dell’utente
• aiuto alta persona e alle famiglie
• relazione
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Il ruolo dell’operatore prima e dopo la legge Basaglia
E’ importante sottolineare che il ruolo degli operatori, che si relazionano con soggetti disabili, è cambiato dopo la legge Basaglia.
La legge 180 del 13 maggio 1978, meglio nota come legge Basaglia, dal nome dello psichiatra veneto segna uno spartiacque nella concezione del disabile psichico.
Non si tratta solo di regole, ma di una riforma strutturale sul modo di rapportarsi con la persona affetta da disturbi mentali: se prima avevamo emarginazione e contenimento ora abbiamo integrazione, valorizzazione del paziente psichiatrico, che può godere adesso del diritto alla salute e alla cura.
Che ruolo svolge l’Oss nell’assistenza ai disabili?
E’ molto importante che l’Oss affini le tecniche di comunicazione e relazione. Dal 2003 sono stati compiuti molti passi in avanti circa le ricerche scientifiche ma anche sulla necessità di avere un linguaggio comune fra infermieri ed operatori, di modo da non fare confusione fra termini quali menomazioni, disabilità ed handicap onde evitare preconcetti e ostacoli alla comunicazione.
L’Oss può doversi relazionare con persone che soffrono di:
-
disturbo d’ansia, che si tramuta in tremori, cefalea, disturbi del sonno, sudorazione eccessiva, perdita di equilibrio, difficoltà a respirare, battito cardiaco accelerato.
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disturbo psicotico, in cui si ha la compromissione di alcune aree del cervello ed il soggetto può soffrire di deliri e allucinazioni, agitazione psicomotoria, attacchi di panico, accelerazione del battito cardiaco, aggressività.
Ci sono poi i ritardi mentali e le demenze senili da citare, molto importanti perché comportano vari disagi sul piano fisico.
L’OSS ha un ruolo rilevante proprio nel processo di osservazione dei comportamenti del paziente, proprio perché trascorre molto tempo con lui e ne condivide la quotidianità. Osservando, l’operatore, ha modo di imparare ed affinare la tecnica di relazione con il soggetto.
L’Oss deve saper frenare l’aggressività con un comportamento pacato, essere rassicurante, parlare in modo semplice e comprensibile, con una modalità non verbale coerente con quella verbale e saper usare il tono della voce.
Il tono della voce, lo scandire bene le parole e l’utilizzo di un lessico semplice sono strumenti che aiuto ed agevolano l’interazione con il disabile. Quando poi ci si relaziona con chi ha visioni e allucinazioni, la negazione assoluta è sbagliata: si cerca di far capire al paziente che ciò che vede è conseguente al suo nervosismo.
Come avviene la formazione dell’Oss in ambito psicologico?
Durante i seminari nell’assistenza al paziente psichiatrico e disabile vengono affrontate le seguenti tematiche:
• Identificare le caratteristiche fondamentali del disturbo psichico;
• Individuare gli strumenti assistenziali necessari per la presa a carico del paziente con disturbo psichico: osservazione, status clinico, relazione terapeutica;
• Distinguere gli elementi essenziali della psicosi e delle difficoltà relazionali che si incontrano nella pratica professionale;
• Esercitarsi nell’applicazione e nella sperimentazione di tecniche mirate alla gestione di paziente con disagio mentale.
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