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Studenti in piazza contro la Maturità 2019

La riforma dell’esame di maturità 2019 ha creato scompiglio tra gli studenti che ora sono sul piede di guerra ed oggi sono scesi in piazza in 30 città italiane per protestare contro le decisioni assunte dal Governo ed in particolare dal MIUR.

Per quanto riguarda l’esame in se, dato che comunque l’occasione è sempre buona per protestare anche contro i tagli alla scuola ed al personale ed il degrado di strutture ed edifici, gli studenti supportati da buona parte degli insegnanti, si sentono penalizzati, in principal modo a causa dello scarso preavviso con il quale modifiche strutturali ed importanti sono state introdotte.

I maturandi si sentono praticamente come delle “cavie”, dei tester della riforma, e non accettano di mettere sul piatto un momento così importante della loro vita quale è l’esame di Stato. Altro punto cardine della protesta è dovuto ad una scarsa coincidenza tra quello che sarà il programma d’esame e quanto appreso dagli studenti nei cinque anni di preparazione ed i programmi affrontati.

In poche parole, si ritiene che la riforma non possa essere introdotta così velocemente, ma necessiti di un tempo di adattamento anche dei programmi didattici al fine di poter meglio coincidere con quanto richiesto dall’esame.

Altri punti dolenti sono la riforma dell’esame orale, che prevede l’eliminazione della tesina da sempre considerata dagli studenti come utile sostegno, la scarsa corrispondenza tra l’importanza data all’alternanza scuola-lavoro durante gli anni scolastici ed il peso che invece viene riconosciuto in sede di esame ed infine l’introduzione di Cittadinanza e Costituzione, una nuova materia dai contorni però tutti da definire.

Come già anticipato, la protesta studentesca è servita ancora una volta a ribadire il disagio e la contrarietà per la mancanza di fondi e provvedimenti volti alla ristrutturazione di edifici fatiscenti e pericolosi per gli stessi studenti, chiedendo un finanziamento straordinario a tale scopo.

Da una prima stima sono circa 70.000 gli studenti scesi in piazza e non sono purtroppo mancati momenti di tensione in special modo a Torino, dove alcuni giovani hanno lanciato uova e pietre verso l’ufficio scolastico regionale e che hanno costretto all’intervento le forze di polizia.

Non sono ovviamente mancati cori e sfottò rivolti al vice-premier Matteo Salvini ma anche a larga parte dei protagonisti dell’attuale governo.

I rappresentanti degli studenti hanno dichiarato che prossimamente vi saranno altre manifestazioni. Al momento sugli eventi odierni non è arrivata ancora alcuna dichiarazione ufficiale da parte del Ministero.

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